Storia personale precedente l'arrivo a Lot

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Mortale .

Fu una bambina alquanto apatica , che fin da piccola si distinse tra tutti i bambini della sua età, decisamente più allegri . Mentre gli altri giocavano all´aria aperta , se ne stava sola , nel suo castello, circondata dalle sue adorate bambole, il suo unico mondo, sua consolazione . Non li invidiava , odiava la confusione , le chiacchere della gente, la felicità , che le fu sempre negata . Sua madre , il cui nome era Morgana , una mezzelfa nata dall’unione di un elfo e una umana , Ludvine , sua adorata nonna [vampirizzata alla morte di Lui] abbandonò suo padre quando ero ancora piccola . Era un umano , si dice un uomo buono e gentile . Aveva sempre odiato le persone buone . Non sono del tutto vere . Nessuno può essere buono per sempre : nel profondo del suo cuore l’odio, la rabbia, esiste per forza . Perché far finta che non ci sia ? Perché non dare sfogo alle proprie emozioni ? Sua madre le ripeteva sempre questo.. Questa era la sua teoria . Il suo era stato un errore . Lei ero un errore . La disprezzava in quanto figlia di un umano , razza volgare . Per lei solo gli elfi e i vampiri erano da considerare . Un errore di gioventù . Così la definì . La bambinetta divenne sempre più fredda , insensibile . Le cose che accadevano intorno a lei iniziavano a non riguardarla più . Trovò un dì , girovagando nel castello , una stanza meravigliosa ; era in origine una camera da letto per gli ospiti, mai utilizzata perché troppo isolata : ne fece il suo regno . In mezzo alla stanza c’era un letto a baldacchino di mogano massiccio nero . Drappi di velluto rosso e fiocchi neri scendevano dalle sue colonnine . Velluto scarlatto, il suo colore preferito . Tutta la stanza era oscurata da pesanti tende di morbido velluto nero . Il mobilio era come il letto : solenni mobili d`ebano si innalzavano maestosi in tutta la stanza . Iniziò ad aumentare la sua già ampia collezione di bambole . In ogni angolo ne mise una , splendide bambole di porcellana dagli occhi di vetro . Tutto il giorno , nei momenti di solitudine, stava in quella stanza . Si sentiva abbandonata e tradita . Loro erano tutto il suo mondo ormai . In quella stanza il tempo si era fermato per sempre , loro non invecchiavano, rimanevano sempre belle . Non la tradivano e non dicevano bugie . Non l`avrebbero mai abbandonata, sarebbero state per sempre con lei e in lei . Sua madre intanto impazzì lentamente . Per distrarsi organizzava grandi feste, in maschera . Alicel le osservava da lontano : le dame danzare , i cavalieri cingerle dolcemente in un vorticoso danzare ; il Coniglio Bianco , la Regina di Cuori , il Cavaliere Nero , la Dama Viola . Lei era la piccola Alice nel paese delle Meraviglie . Ormai non usciva più in giardino . I domestici non la curarono più . Sua madre aveva smesso già da tempo di farlo . Ma qualcosa le mancava : le sue bambole la guardavano sempre con il loro eterno sorriso, con il loro sguardo vuoto . Vuoto era quello che sentiva in sè . Così creò Rebecca, la sua favorita, sua sorella Rebecca . Prese dalle varie bambole i pezzi più belli, le fece dei vestiti uguali ai suoi . I suoi capelli rossi erano morbidi da accarezzare . La volle rendere viva, la sua compagna. Ed ella lo divenne nella sua mente . Un giorno seppe che sua madre era morta . Le dissero che era morta . Che nell’acqua l’avevano vista galleggiare . Immobile . Come un nero cigno . Si era suicidata, consumata da una nera follia . Lei, che figlia di vampira avrebbe vissuto una vita lunghissima , ma non eterna . Era giovane , bella : nonostante non l`avesse mai amata , il giorno del suo funerale la osservò per ore . I suoi lunghi e lisci capelli neri , la sua bocca una volta rossa che ora era di un colore violaceo , appena socchiusa in un debole sorriso , anche nella morte . La sua pelle pallida , bianchissima . Era avvolta in un vestito nero . Lungo . Come il suo . Quando era piccola era la sua bambola . Ma per lei era un oggetto . Madre e figlia avevano gli stessi abiti, unico legame tra loro : aveva un buon gusto . Nelle mani giunte una rosa rossa, spiccava sul nero .
La sua bellezza ora sarebbe rimasta eterna nel ricordo delle persone . Non l’avrebbero vista invecchiare, imbruttirsi, ingobbirsi : sarebbe rimasta per sempre così . Quel giorno l’ammirò e la odiò. . Il modo in cui si era uccisa : era riuscita , nonostante la sua vita fosse stata un fallimento , a rimanere eterna : eterna come sono le bambole . Ma aveva gettato via la sua vita . Il suo corpo ormai era senza vita, come sono le bambole . Come era ancora Rebecca .
Prima che la portassero via Alicel le tagliò una ciocca di capelli neri . Non la seguì . Non seguì il suo corteo funebre . Rimase nella stanza segreta, sul letto, per ore . Dopo la morte di sua madre, i domestici iniziarono a licenziarsi, uno per uno . Il castello, una volta sede delle feste di Morgana , rimase silenzioso . La Regina di Cuori era morta . Non aveva altri parenti . Se ne andò . Chiuse a Chiave il suo Regno, il castello fu affidato ad un custode, unico rimasto fedele a sua madre . Viaggiò con Rebecca sempre al suo fianco . E alla fine giunse a Lot . Dieci erano le primavere trascorse dalla sua nascita mortale .



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>> Il mio albero genealogico. <<


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Storia personale dopo l'arrivo a Lot

「 Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza. 」


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Forse 12 inverni trascorsi in vita.
Questi quelli che dimostrava prima dell'Anno XXIII.
In seguito ad avvenimenti del Fato, il suo corpicino è mutato, assumendo l'aspetto di una ragazzina, ma questa è un'altra storia.

Alta ? Circa 1.60 m .
Lunghi sono i capelli biondi, fino alla vita .
Pallida è la carnagione, alabastro delicato .
Piccola ed esile d`aspetto .
Violacee sono le labbra, intensi e freddi gli occhi grigio cielo .
Molto elaborate le vesti, con pizzi e trine .
Bianca la veste ora indossata .
Un nastro tra i capelli .
Colore ?
Nero .
Sempre .


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Un vecchio servitore giunse un giorno da lontano: recava per me una missiva, aveva viaggiato molto cercandomi, dopo la morte di mia madre. Mi raccontò allora che egli era stato servitore della casa di mia madre fin da quando ella era bambina, seguendola poi in casa del suo primo marito ed infine tornò nella casa di mia nonna Ludvine. Trasalii, non sapendo a cosa si riferisse. Mi raccontò che prima di sposare lei, mio padre ebbe un`altra donna: mi consegnò la missiva, scritta da mia madre alla mia nascita e poi consegnata a lui, forse in previsone della sua precoce fine. Prima che quella creatura fragile si spezzasse nella follia, mi scrisse che avevo un fratellastro, dai capelli corvini e gli occhi di un blu zaffiro: non era figlio suo, ma di mio padre. Mi disse che doveva avere a decina d`anni in più di me, ma, nel punto in cui il suo nome era vergato, la pergamena era lacera. Ne chiesi motivo al servitore: si scusò , dicendo che era molto vecchia e che per raggiungermi e trovarmi aveva vagato per molto tempo. Lo guardai stizzita , una rabbia cresceva in me per quello stupido umano. Gli chiesi se aveva mai visto quel fanciullo: mi rispose di sì, per poco, ma non ne ricordava più il nome. . . Seppe dirmi soltanto che egli doveva trovarsi qui a Lot. Una strana curiosità mi pervase, quel fratello: lo volevo vedere, incontrare .

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Mio fratello.
Corvini i capelli.
Chi siete?
Où êtes-vous?
Vi troverò.
Or che so che esistete.

{ K. }

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E un giorno la mia strada Giunse al Convivio.
Et ivi si fermò.
Incontri. Tanti.
L`Arte scorre sulla mia pelle, fin alle mani e dipinge e lascia tracce.
Tracce in un cuoricino atrofizzato, tracce sulla tela.
Tracce sul corpo.
E incontrai loro, loro gli Appassionati, che son come me. Come me, le mie passioni scorrono in loro.
E lei, lei mia piccola tutoratina, mia piccola bambina, mia prima Amica.
Mia sola Amica, vivente.

{ R. }





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E poi anche lei giunse nella famiglia iridata.

{ M. }





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Avete mai sentito parlar di vita eterna?
Desiderava esser per sempre giovane.
Fu accontentata.
Il prezzo?
La morte.


Anno X - Mese 1° - Giorno 6°

{ † R.i.p. † }




"Chi trasporterà la bara?
Io, ha detto il Nibbio,
Se non sarà durante la notte,
Io trasporterò la bara."


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Anno X - Mese 3° - Giorno 18°

Per un incanto divenne adulta, assaggio di un futuro irrealizzabile
a lei eternamente precluso.





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Anno X - Mese 3° - Giorno 19°

{ Sleepwalker }

{ G. }

Signor Bianconiglio.

"And lead me through oblivion. . ."

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Tre topolini ciechi,
Tre topolini ciechi.
Guarda come corrono!
Guarda come corrono!
Corron dietro la moglie del fattore
che il loro codino ha tagliato
con un coltello affilato.
Nulla c`è d`eguale in questo mondo
a tre topolini ciechi
che fanno il girotondo.


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Oh how I wish
For soothing rain
All I wish is to dream again
My loving heart
Lost in the dark
For hope I`d give my everything

Walk the dark path
Sleep with angels
Call the past for help
Touch me with your love
And reveal to me my true name


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Anno XI

{ Krabat . }
Vostro padre era anche il mio . Lo sapevate ?




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Anno XI - Mese 7° - Giorno 12°

{ Yana . }
Mi avete chiamata vostra figlia .
Mi ha fatto piacere .
Così sarà ora e sempre, se lo vorrete .




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Anno XI - Mese 7° - Giorno 15°

{ K. }
Ancora vi incontro ? Ma non chiamatemi criceto .
{ S. + S. }
Fratelli . Buonasera .

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Anno XI - Mese 7° - Giorno 18°

{ Shizai . }
Che bello. Un fratello .





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Anno XI - Mese 7° - Giorno 30°

Riunione di famiglia .
Che si allarga .
Sorellastre .
{ Nyxia e Mekare .}







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Anno XIV - Mese 4° - Giorno 1°

Usurpatori hanno messo le mani sulla mia famiglia: il Convivio.
Nuove nomine, nuovi nomi entrati senza nemmeno fare i piccoli passi di ogni artista.
Dopo cinque lunghi anni è tempo per me di ripiegare la mia veste.

Irideat, ora e sempre.


_Amicizie che rimarranno sempre in memoria:
_.:†:._ Lyseleth _.:†:._ Calaidhan _.:†:._ Reila _.:†:._ Krabat _.:†:._ Szarah _.:†:._ Ophelie _.:†:._ SamaraIII _.:†:._ Vanille _.:†:._ Maledeen _.:†:._ Gli ex appassionati dell`Ex Convivio _.:†:._

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19/02/2006 Entra a far parte de: Convivio degli Appassionati di Belle Arti con il ruolo di Allievo degli Artisti del Convivio
12/04/2006 Passa dal ruolo di Allievo degli Artisti del Convivio al ruolo di Pittore del Convivio
29/04/2006 Passa al rango di DAMA
10/01/2007 Passa dal ruolo di Pittore del Convivio al ruolo di Imbrattatele del Convivio
31/01/2007 Passa dal ruolo di Imbrattatele del Convivio al ruolo di Pittore del Convivio
30/04/2007 Passa dal ruolo di Pittore del Convivio al ruolo di Tatuatore del Convivio
28/05/2007 Passa dal ruolo di Artista Novello al ruolo di Artista Provetto
27/06/2007 Passa al rango di MILADY
29/09/2007 Passa dal ruolo di Artista Provetto al ruolo di Gallerista del Convivio
20/07/2009 Passa dal ruolo di Gallerista del Convivio al ruolo di Restauratore del Convivio
09/07/2011 TERMINE INCARICO. Non fa più parte de: Convivio degli Appassionati di Belle Arti


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Anno XIV - Anno XXIII

Abominio. Mostro. Scherzo della natura.

Catene.

Buio. Terrore. Oscurità.


Silenzio.

Sempre Silenzio.

Ancora Silenzio.


Torpore.


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Anno XXIII - Mese 1°

Il risveglio.

Per un incanto del Fato le sembianze di bambina mutano in quelle di una apparente ragazzina. Solo le sembianze.



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Se guarderai a lungo in un Abisso, anche l`Abisso vorrà guardare dentro di te.



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Ode a un Usignolo

{...}


III.
Svanire e dissolvermi, per dimenticare per sempre
quello che tu fra le foglie non hai conosciuto mai,
l`abbattimento, la febbre e l`inquietudine della terra
dove gli uomini odono l`uno dell`altro i gemiti;
ove la paralisi fa tremare gli ultimi melanconici capelli grigi,
dove la giovinezza diventa pallida e spettrale e muore;
dove il solo pensare riempie di dolore e di disperazione
le palpebre di piombo,
ove la Bellezza non può serbare i suoi occhi lucenti,
e il nuovo Amore struggersi per essi oltre un nuovo giorno.


{...}


VI.
Nell`ombra ascolto; sono stato a lungo
innamorato della benevola morte, l`ho
invocata con nomi soavi nei versi meditati
affinché portasse nell`aria il mio respiro silenzioso,
ora più che mai, mi sembra bello morire,
finire alla mezzanotte senza dolore
mentre tu versi la tua anima intorno a questa estasi!
Tu ancora vorresti cantare, però le mie orecchie saranno inutili
per il tuo alto Requiem trasformato in zolla.


VII.
Non sei stato creato per la morte, uccello immortale!
Nessuna generazione affamata ti calpesta;
la voce che ascolto in questa notte fuggitiva
fu ascoltata anticamente da imperatori e contadini:
Forse la stessa canzone che si fece avanti
nel triste cuore di Ruth, quando presa dalla nostalgia
della sua casa, piangeva in mezzo al grano straniero;
la stessa che molte volte incantò,
aprendo magiche finestre sopra la spuma
di mari pericolosi , nelle fantastiche terre delle Fate.

{J.K.}


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Il mare chiama.

Il mare incanta, il mare uccide, commuove, spaventa,
fa anche ridere, alle volte, sparisce, ogni tanto, si traveste da lago,
oppure costruisce tempeste, divora navi, regala ricchezze,
non dà risposte, è saggio, è dolce, è potente, è imprevedibile.
Ma soprattutto: il mare chiama.

Dove inizia la fine del Mare?
O addirittura: cosa diciamo quando diciamo: Mare?
Diciamo l'immenso Mostro capace di divorarsi qualsiasi cosa,
o quell'Onda che ci schiuma intorno ai piedi?
L'Acqua che puoi tenere nel cavo della mano
o l'Abisso che nessuno può vedere?
Diciamo tutto in una parola sola
o in un sola parola tutto nascondiamo?

{A.B.}